Il visuale in musica
In quanti modi può essere scritta la musica? Che cosa può essere interpretato come partitura musicale? Il visuale in musica è una performance tra suoni e colori, tra note e pennellate che mostra gli infiniti collegamenti tra le due arti. Immagini, dipinti, fotografie, opere d’arte diventano partiture visuali che, con i lori colori e forme, evocano l’immaginario creativo, diventando elementi di suggestione per la performance musicale tra improvvisazione e composizione estemporanea.
Nel Suono Di Dante
<<Ho ascoltato Virginia Sutera in sale da concerto, in house concert, su cd, su youtube, con l’ensemble Fase Hobart, in duo con il pianista Alberto Braida e adesso come unica interprete sul Suono di Dante. Da sempre affascinato e sorpreso da cosa suona, da come lo suona. Improvvisa con una proprietà formale come se la sua musica fosse stata scritta con meditati processi compositivi che sviluppano musiche alla manière de. Gighe barocche neomodali sbocciano in estatiche atmosfere di paesaggi nordici e ci si ritrova in incandescente musica tellurica. La musica di Virginia Sutera in Suono di Dante è iniziata anni fa, adesso pur non conoscendo i suoi giovani anni, mi fa pensare che sia musicalmente nel mezzo del cammin de la sua vita, e che – senza soluzione di continutà – proseguirà come in una melodia infinita sempre con espressione, comunicazione e giocosità. Quando gioca con la musica è molto seria, quando s’immerge nella seriosità contrappuntistica – si può fare il contrappunto anche con uno strumento monodico – prima o poi diventa autoironica. Non ci si può distrarre un attimo, non ci fa distrarre un attimo, perché il suo percorso improvvisativo tiene l’ascoltatore attanagliato al suo bel suono. Altra sua caratteristica è proprio l’aspetto estetico delle sue qualità strumentali che hanno nella ricerca del suono giusto al momento giusto il come suonare, non solo cosa suonare>>
Annibale Rebaudengo
Note di copertina
Con il progetto “Note di Copertina” le copertine dei libri diventano brani musicali. Le immagini si tramutano in suoni attraverso un codice di interpretazione, dal visivo al sonoro, ideato dalla musicista Virginia Sutera. Colori e atmosfere musicali, forme e ritmi, melodie e ritratti, timbro e
pennellata, non sono altro che gli stessi elementi raccontati in due linguaggi diversi. Così come un film è identificato e caratterizzato da una musica, allo stesso modo a ogni libro viene associata la propria colonna sonora, le sue note di copertina, partendo dall’immagine che lo rappresenta.